giovedì 4 luglio 2013

Editoria digitale, target e customer acquisition

Leggo sul European Journalism Observatory (EJO) che i lettori dell'editoria digitale mondiale sono cresciuti, o comunque hanno dichiarato di aver letto articoli a pagamento (spesso in mobilità sul proprio device mobile).

Reuters afferma che nell'ultimo anno l'11% degli utenti abbia pagato per leggere contenuti digitali a pagamento. E' una ricerca global ma include anche un campione italiano (non è chiaro quanto sia rappresentativo), ma rimane un dato positivo.

Il report completamente scaricarbile qui, racconta anche questi 11.000 intervistati durante la loro giornata tipo abbiano cercato, pagato e scaricato alcuni articoli a pagamento. Se da un lato, questa info è un insight per gli advertiser oltre che per gli editori, dall'altro lato non esplicita se il contenuto è meramente occasionale oppure se si tratta di abbonamenti a riviste, magazine, giornali e/o quotidiani.
Se fosse un dato medio sarebbe poco utile per un'analisi e un successivo forecasting del prossimo anno,  visto che la ricerca spazia su ben 9 Paesi, tra cui USA, Giappone, UK, Italia e altri.

Detto ciò lo studio fornisce un cluster di utenti ben definito che aiuta a tracciare il profilo dell'utente tipo, del surfer in cerca di notizie fresche che sia disposto a pagare per averle.



Target dell'editore digitale (pay):
a. Socio-Demo: in media (global) il cluster più sensibile a pagare per avere contenuti editoriali digitali è rappresentato da utenti tra i 25 e i 34 anni d'età, indipendentemente dal sesso.
b. Secondscreen: l' 85% dice di guardare le notizie da PC, il 63% da smartphone, il 60%.
c. Spending: il 21% degli italiani intervistati ha ammesso di aver pagato per contenuti editoriali (nel 2012).
d. Interaction: il 26% (Italia) ha commentato almeno una notizia letta (via social media);
e. Video: il 16% (Italia) apprezza la sintesi dell'articolo in un video inserito all'interno di un live-blog.

Un po' come questo di seguito. :)





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